Le coliche del neonato
Consigli utili per i neogenitori
Per riconoscere le coliche si applica la cosiddetta “Regola del 3 di Wessel”, dal nome del pediatra che l’ha formulata nel 1954.
Le coliche gassose si considerano tali se sono caratterizzate da un pianto improvviso e inconsolabile e continuo che dura più di 3 ore al giorno, per 3 giorni o più la settimana e per 3 o più settimane consecutive.
Da cosa sono causate le coliche del neonato?
In realtà non si sa tanto su questo tema, ma vi sono diverse ipotesi. La prima e la più accreditata è che le coliche siano dovute a un eccesso di gas nell’intestino il quale provoca irritabilità, gonfiore addominale che irrita il bambino.
Altre ipotesi, invece, si basano sulla psicologia del bambino e sulla sua reazione ai diversi stimoli, difficoltà che esprime tramite il pianto continuo, oppure sulla sua incapacità di controllare le proprie emozioni.
Anche l’allergia al lattosio è considerata una causa, anche se in realtà le coliche si presentano anche nei neonati che si nutrono di latte formulato o alimenti privi di latte, come a base di soia o riso.
La regola del tre ben sintetizza la manifestazione della sintomatologia ed è importante che, alla comparsa del problema questo venga sottoposto al proprio pediatra affinché possa eseguire ulteriori indagini per escludere eventuali malattie. I genitori devono prestare attenzione se, insieme al pianto inconsolabile, appaiono altri sintomi come ad esempio:
- Il neonato mangia meno o non si attacca al seno come al solito.
- Ha vomito o diarrea.
- Ha un respiro diverso, più lento o più veloce.
- È particolarmente irritabile o sonnolento.
Se si presentano anche questi sintomi, è importante che i genitori ne parlino col pediatra. In ogni caso le coliche, qualunque sia la causa, le coliche sono una problematica che può provare sostanzialmente l’equilibrio psicologico della mamma e del papà, a causa del pianto continuo e delle ore di sonno perse.
Coliche del neonato: quali sono i rimedi?
Non vi è una vera e propria cura per le coliche del neonato perché non sono considerate una malattia. Vengono spesso prescritti farmaci a base di Simeticone, Cimetropio Bromuro o probiotici ma nessuno si è dimostrato efficace in studi sufficientemente rappresentativi e rigorosi.
Vi sono però alcune buone pratiche che possono aiutare il bimbo a calmarsi in caso di coliche. In situazioni di pianto continuo, il consiglio è provarle tutte perché ciò che può non funzionare con un bambino può essere efficace per un altro:
- Cantare una ninna nanna o parlare al bambino per tranquillizzarlo.
- Accertarsi che non abbia fame ma evitare di farlo mangiare troppo.
- Sistemarlo in diverse posizioni in modo che possa cambiare visuale di ciò che lo circonda.
- Usare un succhiotto.
- Fare passeggiate per casa senza scuoterlo nella carrozzina.
- Fare un giro in auto, rispettando le norme di sicurezza previste per i bimbi a bordo: il movimento dell’auto riesce a rilassare molti bambini!
- Il suono ripetitivo di un carillon o i rumori bianchi possono aiutare il bambino a calmarsi.
- Tenerlo in braccio, anche avvolto nella fascia a contatto diretto col genitore (babywearing) è utile a prevenire il pianto secondo l’American Academy of Pediatrics.
Anche se non vi sono basi scientifiche sull’efficacia di questi rimedi, è stato dimostrato che non vi sono controindicazioni di sorta, per cui comunque sia aiuteranno a intensificare il legame affettivo tra bimbo e genitori.
Il consiglio per i genitori è prendersi cura di sé e farsi aiutare da una baby-sitter, dai nonni o da un familiare. Recuperare il sonno perso e riposare è fondamentale per superare lo stress e godersi la genitorialità.
L’ultimo consiglio è evitare rimedi “alternativi” non approvati dall’AIFA e dalle altre agenzie regolatorie per evitare di mettere in pericolo la salute del piccolo.